28 October 2015

Mele a Mel, tagliatelle panna e funghi veg + alcune considerazioni sulla mia dieta cruelty free


sfornato un rudimentale primo tentativo di torta di mele vegan (inaspettatamente ben riuscita, ma migliorabile), ed infornato il polpettone (sempre vegan) di lenticchie e miglio, mi godo ben 25 minuti di 'relax' - scanditi dal timer del forno - qui nel mio angolo-blog sempre più trascurato (ma mai dimenticato). ai pochissimi iscritti, dico grazie (per non esservi dis-iscritti), non garantisco maggior assiduità negli aggiornamenti ma spero di riprendere il ritmo di qualche tempo fa, visto che, nonostante la latitanza, cucino parecchio (e mangio di più!), per cui di materiale da postare ne ho accumulato un bel po'!
vorrei cominciare con una ricetta tanto semplice da essere quasi imbarazzante...un piatto di quelli che richiede giusto il tempo di cottura della pasta e pochi ingredienti 'senza scadenza', di quelli facili da tenere in dispensa e che tornano utili nei momenti di sconforto. tipo quando diluvia e fa acqua alta (bè, capita solo qui a Venezia) torni a casa dal lavoro alle sette e mezza con i calzini umidi dentro le scarpe da ginnastica, zero voglia di cucinare ed una fame da lupi.



TAGLIATELLE PANNA E FUNGHI (senza glutine, vegan)
:: due nidi di tagliatelle di mais della Molini di Ferro (4 nidi se siete in dolce compagnia)
:: una manciata abbondante di funghi secchi misti (io uso Coop) abbondantissima se siete in due
:: 80 ml (160 se siete in due) di panna di soia senza glutine Isola Bio
:: 1 bustina di brodo vegetale Bauer
:: 1 spicchio d'aglio
:: 50 ml di acqua circa
:: curcuma, noce moscata, pepe q.b.
:: facoltativo, prezzemolo tritato fine/un pugnetto di spinaci lessi

per ottimizzare i tempi di solito faccio così: arrivo a casa e, prima di infilarmi sotto la doccia, metto in ammollo i funghi in acqua bollente così, al momento di mettere su l'acqua per la pasta, sono già sufficientemente morbidi per essere usati. in una padella faccio dorare uno spicchio d'aglio in poco olio extravergine di oliva, aggiungo i funghi (i più grandi li taglio a striscioline, ma mi piacciono a pezzettoni) e faccio andare per due, tre minuti. quindi aggiungo un po' d'acqua calda, il brodo vegetale, la curcuma e lascio andare a fuoco basso e pentola coperta finché la pasta non è pronta ( le tagliatelle di mais della Molini di Ferro cuociono in 8/9 minuti, le tengo un minuto indietro perché poi le spadello con il sugo di funghi). se nel frattempo la base di funghi si asciuga troppo, aggiungo un po' dell'acqua di cottura della pasta. quando la pasta è quasi cotta, incorporo al sugo di funghi la panna di soia (attenzione, agitare un po' la confezione prima di versare, ma non troppo), grattugio abbondante noce moscata e faccio prendere il bollore (giusto il tempo che si addensi un po'!). a questo punto il sugo è pronto e basta spadellare la pasta un minuti, pepare e servire. 

un'altra versione, più verdurosa ma altrettanto di soddisfazione, è funghi+spinaci. in questo caso, quando fate andare i funghi nel brodo vegetale, aggiungete anche gli spinaci già cotti e leggermente strizzati e poi procedete come sopra.



cambiando lidi ma non argomento - sempre cibo è - ecco la gallery dell'edizione di quest'anno di Mele a Mel! ad ottobre finalmente ho avuto i sabati di riposo - ma da novembre retrocedo al venerdì, di nuovo - così mi sono costretta ad una gita in giornata fino a Mel (Belluno) per questa sagra tutta dedicata alla mela. prodotti un po' più cari - i fagioli gialèt 20 € al chilo....ne vogliamo parlare? - succo di mela appena spremuto sempre buonissimo, la solita - in senso buono! - mostra dei bonsai ed un bottino di 5 chili di mele della zona, che spero diventino il mio vaccino anti-influenzale per quest'anno
nelle foto, prodotti di stagione e una 'veduta' della piazza principale di Mel, dalla scalinata della chiesa. 


immancabili, le mele!


ed ecco alcuni scatti dei bonsai: mi piace ritrovare un angolo di Giappone qui in montagna, mi fa ricordare che con la mente si può viaggiare, in ogni momento. che per un po', a volte anche per un giorno intero, posso semplicemente fingere di essere altrove, facendo le stesse cose di sempre.


questa, in Giappone, è proprio la stagione degli aceri



in tema di mele, in uno dei cortili storici aperti solo in occasione della sagra, frittelle di mele appena fatte (sotto). io ovviamente mi sono dovuta astenere ma con le Canada prese a Mel ho fatto due torte, una tradizionale e l'altra (sfornata oggi) vegan. 
ed a proposito di vegan...



a proposito di dieta vegana, cruelty free, ieri ho comprato un integratore di vitamine del gruppo b, perché l'unica cosa che il nostro corpo non produce e che va integrata se si segue una dieta vegana è la vitamina b12. così posso finalmente passare all'upgrade, da vegetariana a vegana. certo, da celiaca, non è facile. ma come dicono i fantastici ragazzi di Vegan Chronicles, vegana per etica, non per salutismo. nessuno mi impedisce di cenare a popcorn, patatine e birra, ecco. con le patatine, potrei pure suicidarmi!
oggi però mi sono resa conto che non sono brava ad 'argomentare' la mia scelta. ho gli argomenti, non i numeri (le statistiche, etc), ma quando mi scontro contro (o con?) convinzioni del tipo 'allevamento intensivo di bestiame e coltivazione di verdura hanno lo stesso impatto ambientale' capisco che il problema non è che a me mancano i numeri, ma che al mio interlocutore mancano le informazioni di base. o meglio, gli manca la volontà di informarsi. 
tra le persone a me vicine e quelle che conosco, non c'è neppure un vegano, ma va bene così, perché penso che, comunque, le scelte individuali vadano rispettate. solo, non sopporto quando queste scelte sono dettate dalla superficialità. rispetto una persona che, pur consapevole della crudeltà degli allevamenti e di tutto quello che vi succede, mi dice 'io la carne la mangio lo stesso'. persino quando la motivazione è solo 'pigrizia'. perché almeno non ha chiuso gli occhi, perché forse un giorno cambierà idea. perché attraversa questa vita guardandosi intorno. perché ha pianto come ho pianto io guardando certe immagini e questo, in qualche modo, ci lega e ci accomuna. ci permette di comunicare.
ma la superficialità, di chi neppure si prende la briga di capire come funzionano le cose, e, sentendosi in qualche modo messo a nudo e sotto accusa dalle scelte consapevoli fatte da altri, le attacca denigrandole con argomentazioni piene di luoghi comuni, questa no, non la perdono. 
questo lo dovevo a me stessa.

e per chiudere, qui sotto, una foto di sghimbescio del tappetino da cucina fatto con jeans riciclati preso dalle vecchine di Mele a Mel. se Wallis Simpson diceva 'non si è mai troppo magri nè troppo ricchi', io dico 'non si possiedono mai abbastanza borse e tappetini per la cucina!'.


No comments:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...