27 January 2015

Japan autumn 2014: un giorno a Kyoto


un giorno a Kyoto, non basta! questa volta è andata così e l'unico modo sensato per godersi la giornata – tempo davvero grigio ma per fortuna niente pioggia – senza farsi prendere dall'ansia di visitare il più possibile è stato, sostanzialmente, non fare programmi e bighellonare nei dintorni di uno dei miei templi preferiti, tra caldarroste giapponesi, una pausa caffè da Inoda's coffee e un po' di shopping. Non è da me, ma considerata la lista di templi che ogni volta vorrei rivedere e quelli nuovi che vorrei aggiungere ai miei preferiti, incastrare tutto sarebbe stato impossibile.

one day in Kyoto is just not enought!! this time, instead of making plans for our day trip from Omihachiman to Kyoto (and back!), I decided to avoid visiting 10 temples in a row and ending up not even knowing my name anymore, I simply picked my favorite one, Kiyomizudera - always so crowded but so heart-warming - and its surroundings, that is to say Ninenzaka and Sannenzaka streets, my personal shopping paradise, had some roasted chestnuts and a coffee-break at Inoda's coffee, plus did some shopping at Bougatei (there is one other Bougatei shop near Ginkakuji, along Tetsugaku no michi, but I did not know about the one in Ninenzaka! I'm so happy I had the chance to finally get my hands on a kamaguchi bag with cats fabric!)


Il tempio in questione è il Kiyomizudera – nella zona di Kyoto che si stende ai piedi dei monti Higashiyama – che è anche – ahimè – uno dei più famosi di Kyoto – se piace proprio a tutti ci sarà un perché! Sfortunatamente – o no? - è anche una delle mete classiche per gli studenti in gita scolastica per cui anche stavolta, come quattro anni fa, era davvero affollatissimo. L'unica fotografia senza folle festanti di turisti e studenti (qui sopra) è quella che ho scattato da 'sotto', scendendo, perché la struttura principale del tempio è costruita su una piattaforma a 15 metri di altezza, sostenuta da 139 pali di legno (questo mi ricorda qualcosa....anche Venezia sta sui pali!). non è proprio come entrare in una chiesa stipata di gente, perché la struttura stessa dei templi giapponesi offre un'esperienza del sacro completamente diversa da quella a cui siamo abituati noi nelle nostre chiese. Un'esperienza anche fisicamente diversa. Bè, va provata. E probabilmente avrà qualcosa di unico e speciale – e diverso – per ciascuno.

di questa opera di Takehisa Yumeji, mi sono presa la cartolina.
in questa zona si trova anche la casa di questo pittore e poeta giapponese

E poi c'è lo shopping – ma anche questa è un'attività che può avere mille sfumature, no? - tra Ninenzaka e Sannenzaka, due 'stradine' che si inerpicano su per la collina un po' a nord del Kiyomizudera, e che sono letteralmente stipate di negozi di articoli tradizionali e di deliziosi localini e caffè (vedere più o meno tutte le foto di questo post, che immortalano soprattutto i negozietti che si affacciano sulle due vie). L'atmosfera è un po' cambiata da quando ci sono stata la prima volta nel 1997, molti dei negozi sono stati ristrutturati alla perfezione, senza perdere la loro identità 'tradizionale' certo, ma la patina di antico, 'vissuto', che mi aveva tanto colpita al mio primo viaggio qui, quella non l'ho più ritrovata. La prossima volta, bisognerà cercare meglio, o forse altrove, lontano dalle vie più battute.  


I bought some omiyage for my sister in this famous cosmetics shop.
it was so crowded you wouldn't believe it. I had to wait quite a while to get inside the shop and outside too, girls were mad about getting a photo near the shop famous logo 

l'insegna qui sopra è di un negozio di articoli di cosmesi a quanto pare popolarissimo tra le ragazze giapponesi (ho dovuto aspettare un bel po' per fare questo scatto, perché prima di entrare nel negozio vero e proprio, tutte le ragazze in coda si sono fatte fotografare in posa a fianco del famoso logo, chi da sola, chi in gruppo con le amiche...). uno dei prodotti di punta sono gli aburatorigami, letteralmente 'carta togli-oleosità', foglietti di carta sottilissima che, tamponati sulla pelle del viso, eliminano ogni lucidità ed eccesso di sebo, un must di bellezza per le ragazze giapponesi. in realtà sono piuttosto comuni anche da noi, ormai, sdoganati una vita fa da The Body Shop (ricordo che emozione quando ho acquistato il primo pacchettino, parevano cartine per le sigarette!). comunque, il negozio si chiama Yojiya, ha un sito anche in inglese (qui>) e se non passate per Kyoto, potete comprare i prodotti Yojiya anche al narita Airport.


il paradiso delle ceramiche da tavola!



e qui sotto, un tripudio di decorazioni da appendere fatte di stoffa chirimen


immancabile pausa da Inoda's coffee. Nella foto il set lunch con sandwich (ebi fry, ovvero gamberone impanato) e vellutata di funghi. io al solito mi sono dovuta limitare ad un caffelatte! ma stavolta ho comprato un piccolo souvenir da Inoda,  il mini-bricco da latte con il logo del locale, che mi piace tantissimo.
Poco lontano da Inoda's coffee, il Kiyomizu Sannenzaka Museum.

my boyfriend's eby fry set lunch menu at Inoda's coffee, with mushroom soup too.
I only had a cafè au lait and bought a little souvenir for my tea-time at home


inaspettatamente, uno dei negozi di cui mi ero letteralmente innamorata nel 2010, Bougatei, sulla Tetsugaku no Michi, la camminata del filosofo non lontano dal tempio Ginkakuji, si trova anche su Ninenzaka con un altro punto vendita: così stavolta, oltre alla crema da viso al matcha, ho preso anche il lip balm sempre al tè verde ed una borsa 'kamaguchi' con tessuto a tema felino, ovviamente (vedi ultima foto in basso)!

and these are a couple of things I bought at Bougatei: matcha lip-balm and a meow kamaguchi bag, love this fabric and the grey and yellow combination of colors! I need to spend more time in Kyoto, next time...



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