27 January 2015

Japan autumn 2014: un giorno a Kyoto


un giorno a Kyoto, non basta! questa volta è andata così e l'unico modo sensato per godersi la giornata – tempo davvero grigio ma per fortuna niente pioggia – senza farsi prendere dall'ansia di visitare il più possibile è stato, sostanzialmente, non fare programmi e bighellonare nei dintorni di uno dei miei templi preferiti, tra caldarroste giapponesi, una pausa caffè da Inoda's coffee e un po' di shopping. Non è da me, ma considerata la lista di templi che ogni volta vorrei rivedere e quelli nuovi che vorrei aggiungere ai miei preferiti, incastrare tutto sarebbe stato impossibile.

one day in Kyoto is just not enought!! this time, instead of making plans for our day trip from Omihachiman to Kyoto (and back!), I decided to avoid visiting 10 temples in a row and ending up not even knowing my name anymore, I simply picked my favorite one, Kiyomizudera - always so crowded but so heart-warming - and its surroundings, that is to say Ninenzaka and Sannenzaka streets, my personal shopping paradise, had some roasted chestnuts and a coffee-break at Inoda's coffee, plus did some shopping at Bougatei (there is one other Bougatei shop near Ginkakuji, along Tetsugaku no michi, but I did not know about the one in Ninenzaka! I'm so happy I had the chance to finally get my hands on a kamaguchi bag with cats fabric!)


Il tempio in questione è il Kiyomizudera – nella zona di Kyoto che si stende ai piedi dei monti Higashiyama – che è anche – ahimè – uno dei più famosi di Kyoto – se piace proprio a tutti ci sarà un perché! Sfortunatamente – o no? - è anche una delle mete classiche per gli studenti in gita scolastica per cui anche stavolta, come quattro anni fa, era davvero affollatissimo. L'unica fotografia senza folle festanti di turisti e studenti (qui sopra) è quella che ho scattato da 'sotto', scendendo, perché la struttura principale del tempio è costruita su una piattaforma a 15 metri di altezza, sostenuta da 139 pali di legno (questo mi ricorda qualcosa....anche Venezia sta sui pali!). non è proprio come entrare in una chiesa stipata di gente, perché la struttura stessa dei templi giapponesi offre un'esperienza del sacro completamente diversa da quella a cui siamo abituati noi nelle nostre chiese. Un'esperienza anche fisicamente diversa. Bè, va provata. E probabilmente avrà qualcosa di unico e speciale – e diverso – per ciascuno.

di questa opera di Takehisa Yumeji, mi sono presa la cartolina.
in questa zona si trova anche la casa di questo pittore e poeta giapponese

E poi c'è lo shopping – ma anche questa è un'attività che può avere mille sfumature, no? - tra Ninenzaka e Sannenzaka, due 'stradine' che si inerpicano su per la collina un po' a nord del Kiyomizudera, e che sono letteralmente stipate di negozi di articoli tradizionali e di deliziosi localini e caffè (vedere più o meno tutte le foto di questo post, che immortalano soprattutto i negozietti che si affacciano sulle due vie). L'atmosfera è un po' cambiata da quando ci sono stata la prima volta nel 1997, molti dei negozi sono stati ristrutturati alla perfezione, senza perdere la loro identità 'tradizionale' certo, ma la patina di antico, 'vissuto', che mi aveva tanto colpita al mio primo viaggio qui, quella non l'ho più ritrovata. La prossima volta, bisognerà cercare meglio, o forse altrove, lontano dalle vie più battute.  


I bought some omiyage for my sister in this famous cosmetics shop.
it was so crowded you wouldn't believe it. I had to wait quite a while to get inside the shop and outside too, girls were mad about getting a photo near the shop famous logo 

l'insegna qui sopra è di un negozio di articoli di cosmesi a quanto pare popolarissimo tra le ragazze giapponesi (ho dovuto aspettare un bel po' per fare questo scatto, perché prima di entrare nel negozio vero e proprio, tutte le ragazze in coda si sono fatte fotografare in posa a fianco del famoso logo, chi da sola, chi in gruppo con le amiche...). uno dei prodotti di punta sono gli aburatorigami, letteralmente 'carta togli-oleosità', foglietti di carta sottilissima che, tamponati sulla pelle del viso, eliminano ogni lucidità ed eccesso di sebo, un must di bellezza per le ragazze giapponesi. in realtà sono piuttosto comuni anche da noi, ormai, sdoganati una vita fa da The Body Shop (ricordo che emozione quando ho acquistato il primo pacchettino, parevano cartine per le sigarette!). comunque, il negozio si chiama Yojiya, ha un sito anche in inglese (qui>) e se non passate per Kyoto, potete comprare i prodotti Yojiya anche al narita Airport.


il paradiso delle ceramiche da tavola!



e qui sotto, un tripudio di decorazioni da appendere fatte di stoffa chirimen


immancabile pausa da Inoda's coffee. Nella foto il set lunch con sandwich (ebi fry, ovvero gamberone impanato) e vellutata di funghi. io al solito mi sono dovuta limitare ad un caffelatte! ma stavolta ho comprato un piccolo souvenir da Inoda,  il mini-bricco da latte con il logo del locale, che mi piace tantissimo.
Poco lontano da Inoda's coffee, il Kiyomizu Sannenzaka Museum.

my boyfriend's eby fry set lunch menu at Inoda's coffee, with mushroom soup too.
I only had a cafè au lait and bought a little souvenir for my tea-time at home


inaspettatamente, uno dei negozi di cui mi ero letteralmente innamorata nel 2010, Bougatei, sulla Tetsugaku no Michi, la camminata del filosofo non lontano dal tempio Ginkakuji, si trova anche su Ninenzaka con un altro punto vendita: così stavolta, oltre alla crema da viso al matcha, ho preso anche il lip balm sempre al tè verde ed una borsa 'kamaguchi' con tessuto a tema felino, ovviamente (vedi ultima foto in basso)!

and these are a couple of things I bought at Bougatei: matcha lip-balm and a meow kamaguchi bag, love this fabric and the grey and yellow combination of colors! I need to spend more time in Kyoto, next time...



21 January 2015

my (Japanese) kitchen

l'arte di appendere.
credo di averla assorbita per osmosi durante l'homestay a Tokyo, nel lontano 1997.
poi ho scoperto che in Giappone ci dedicano riviste intere... 
è una settimana che mi scervello per trovare un incipit d'effetto per questo post - che è il 519esimo, un numero senza particolare significato, per la verità - avevo pensato di citare 'Kitchen' di Banana Yoshimoto 「私がこの世でいちばん好きな場所は台所だと思う」perché la cucina è di certo il posto in cui più percepisco il calore di casa. ma questo post non è propriamente sulla mia cucina, non su quella fisica. non soltanto almeno. con una casa di 43 metri quadrati ed una passione genetica per l'accumulo di carabattole (e riviste!), da qualche parte dovevo pur trovare uno spazio annesso da poter sfruttare, in cui potermi 'allargare'. scartati magazzino - non esente acqua alta - e sgabuzzino - troppo stile 'apri la porta e ti crolla tutto il contenuto addosso' - forse inconsapevolmente, mi sono creata uno spazio virtuale, a costo zero. ad occhio e croce, 25 metri quadrati di blog, annessi alla mia cucina, che oggi compiono 10 anni.
10 anni di blog. 
se non altro, sono una che non molla. e lo faccio soprattutto per me stessa.


se ripenso a come era la mia cucina 10 anni fa, quasi non la riconosco. guardandola adesso, a volte mi cruccio per i segni indelebili che la caffettiera bollente ha lasciato sul piano di lavoro in legno (caffettiera incautamente appoggiata dalla sottoscritta, ovvio). ed il laminato bianco del pensile sopra il lavello? si è tutto scrostato lì dove ho la cattiva abitudine di infilare la spugnetta dei piatti, ancora bagnata. le presine, bruciacchiate e macchiate. il tavolo graffiato dai gatti. il piano di lavoro, completamente scomparso sotto una serie di elettrodomestici e 'attrezzi' da cucina che si sono magicamente trasferiti da me in questi anni. 
ma se devo pensarci, questa cucina non è mai stata così simile a me come ora. forse solo perché, nella foto scattata 10 anni fa, ancora non era così mia. vissuta equamente da me e dai miei gatti.


 e nel suo essere disordinata, affastellata, sconclusionata ed a volte poco funzionale, vedo il suo essere per me. e la riconosco sempre più simile al mio ideale di cucina: mi vedo chiaramente, con ai piedi solo un paio di calzini - nelle case giapponesi si entra senza scarpe - al centro di una danza lieve di utensili da cucina, come Topolino apprendista stregone ma su una musica di shakuhachi come quella che ho in cd, io che non indosso mai vestiti ne porto uno di cotone a quadretti beige e rossi, e sopra un grembiule, e fuori dalla finestra, ma anche dentro la mia cucina, c'è il Giappone.
my Japanese kitchen

下らない話ですけど、今日は私のブログの誕生日です。ちょうど10年になりました。
このブログを読んでくれる友達が少ないからこそ、有難いです。
これからも宜しくお願いたします。




14 January 2015

Japan autumn 2014: un posto speciale sul lago Biwa

questo è il sandwich/toast (sigillato ai lati!) uovo+cetriolo che ha preso P.,
io mi sono dovuta accontentare di un cafè au lait...e di godermi l'atmosfera unica di questo posto!

un posto un po' fuori dal mondo, affacciato sulla riva occidentale del Lago Biwa: una vista che si apre senza limiti sulle acque placide di questo immenso lago, per un locale che di giapponese sembra non avere nulla...pur avendo tutto! l'attenzione per i dettagli, un disordine solo apparente, studiato ma allo stesso tempo 'naturale' - come certi giardini giapponesi che sembrano crescere spontanei e che sono invece il frutto di costante lavoro e cura - il servizio impeccabile ma pieno di calore, come la stufa che si intravede nella foto qui sotto e che è un po' il cuore pulsante di questo ritrovo davvero speciale.


l'ho in qualche modo 'immaginato' per quattro anni, perché nel 2010 ci eravamo capitati proprio nel giorno di chiusura! all'epoca, tornata in Italia, avevo scovato una mini-applicazione per smartphone tutta dedicata ai locali (ristoranti, caffè, panetterie e boulangerie) della zona del Lago Biwa (vedi screenshots più sotto) perché il mio motto è 'se non lo puoi comprare, fotografalo; se non lo puoi visitare, googlalo! (o play-store-lo, come in questo caso...). non conto le pause caffè virtuali che mi sono concessa nei vari locali censiti in questa applicazione - che, per la verità, si impalla un po' troppo spesso - in particolare quelli della costa occidentale: sembrano avere più 'carattere' e sono diversissimi tra loro, per atmosfere e menù!
Per i patiti delle app come me, qui trovate il link a Biwa Ichi su Playstore

Qui invece potete visitare il sito internet del locale - un po' preistorico.... - giusto per farvi un'idea degli ambienti e per curiosare tra le foto delle specialità dello chalet, che sono il 'set menù' con manzo di Omi e verdure ed il 'cake set' per chi al caffè pomeridiano deve sempre abbinare una fetta di torta!

2010年日本に行った時には、近江八幡の友達と一緒に琵琶湖を巡りながら「シャーレ水ヶ浜」と言う喫茶に連れて行ってもらいました。残念ながら休日だったので、入れませんでした。2010年10月18日ーパオロの誕生日でした。その日から「シャーレ水ヶ浜」へずっと行きたかったですよ。イタリアに帰った時「残念残念!」と思いながら、ネットで琵琶湖に関するインフォを探してみて「琵琶いち」と言うアップリーを見つけました (下のスクリーンショット)。その中には。。。琵琶湖の地域にある喫茶やレストランなどを紹介されていて、「シャーレ水ヶ浜」もありました。

琵琶湖に面していて、建築的にログハウスに似ている「シャーレ水ヶ浜」は本当にユニークな雰囲気の喫茶です。今度行った時にはあいにくの天気なので、屋外の席は無理でしたが、店内にも心地よくて、カフェオレをゆっくり味わって、非常に嬉しかったです。勿論パオロはトーストにしました!
タベログに探してみたら、お店の写真ギャラリーはすごい。是非見てくださいね!



qui sopra la vetrata (i posti più ambiti! appena arrivati, infatti, li abbiamo trovati già tutti occupati, per cui ci siamo sistemati su un tavolo molto rustico ricavato da un enorme tronco d'albero) e sotto, un paio di scatti dello Chalet così come si presenta dall'esterno.
oltre a noi, giovani coppie, due famiglie con prole al seguito e qualche solitario avventore: una clientela super-eterogenea perché in un paese in cui l'ospitalità è quasi una religione, nessuno si sente mai fuori posto.

mappa dei locali nella zona attorno al Lago Biwa,
dall'applicazione
Biwa Ichi
questa è la pagina dedicata allo Chalet Mizugahama nell'applicazione per smartphone Biwa-ichi.
Oltre ad una descrizione del locale,  con indirizzo e contatti vari, c'è una mini-photogallery.

una photogallery davvero ricca - più di 300 foto - dello Chalet Mizugahama è disponibile su Tabelog, un portale giapponese tutto dedicato alla ristorazione, con recensioni di locali sparsi per tutto l'arcipelago nipponico: un ottimo strumento per farsi un'idea di cosa propone un locale, se ancora non ci siete stati e pensate di andarci (lo so, è tutto in giapponese, ma che posso farci ^_^)
in effetti, sia il cake set che l'Omi-beef set sembrano davvero ottimi!



11 January 2015

Japan Autumn 2014: dining out at Omihachiman


ed arriviamo ad uno dei miei argomenti preferiti: la cucina! in generale, e giapponese in particolare. Il titolo del post mi fa venire in mente quello che avevo dedicato ai ristoranti di Takayama, dining out in Takayama appunto, così aggiungo anche l'etichetta relativa, per nostalgia!

Tre sere ad Omihachiman, una cena casalinga e due cene al ristorante. Come al solito, in Giappone ho fatto il pieno di carne, visto che è semplice chiederla solo shioyaki (ovvero cotta alla grigia solo con sale) e questa volta ho assaggiato il famoso (fama recente) manzo di Omi.
Ho fatto incetta di biglietti da visita quasi dappertutto (dove manca il biglietto da visita, ho lo scontrino! bè, veramente, ho comunque tutti gli scontrini...) per cui non devo diventare matta a ritrovare i vari locali su tabelog ed in giro per internet!
Il ristorante Morishima, specializzato in Omi beef, è anche macelleria per cui serve la carne di propria 'produzione'. A dire la verità, scrivere queste cose un po' mi turba, visto che solitamente non mangio carne. Non so se questo possa servire come compensazione per tutta quella che ho mangiato durante l'ultima vacanza. Questa volta, però, ho esplorato anche altre vie, altri gusti, sono stata un po' più audace...prossimamente su questi schermi!
普通お肉を食べない私。。。今度日本に行った時にはお肉ばかり食べてしまって、ちょっと責任を感じます。。小麦粉と甲殻類のアレルギーがあるので、やっぱり安全に外食することがちょっと大変ですが。。。お肉はどこのレストランや居酒屋でも塩焼だけで作って貰えるので、安全に外食出来て、最高でした。
では、今度の更新は 近江八幡市グルメーに集中します!三泊だけでしたが、二回レストランでディナーして満足でした。
近江八幡市に着いた日には、 すごく上品なレストランで近江牛を食べさせて貰いました。。。初めてのシャブシャブ料理は美味しくて美味しくて! お肉だけでなく、豆腐と野菜、餅も食べて、それから土瓶蒸しも(えびなし)、日本料理の様々な味にびっくりしました。お肉は柔らかくて、バターのようでしたが、一番私を驚かせたのは土瓶蒸しでした。というのは、そんなに本格的な出しは初めて食べたことで、和食の本来の味が少し分かってきました。忘れられない味です。

美味しい出しをとるのが難しい。。。10年間がかかりそうです。。。


con la carne arrivano sempre abbondanti verdure + tofu (così non ci facciamo mancare le proteine! di tutti i tipi....)
Tutto questo ben di Dio è stato cotto in 'stile' Shabu Shabu, una cottura 'al tavolo', tipo hot pot, che consiste nel cucinare via via sottili fette di carne di vari tagli, verdure, tofu, vermicelli e alla fine mochi, in un brodo a base di alga konbu. alla fine, il brodo che rimane è ovviamente delizioso, perché prende sempre più sapore e corpo man mano che vi si cucinano i vari ingredienti. per mia fortuna, questo brodo di base non ha glutine, ci hanno comunque portato due pentole differenziate, perché i vermicelli avrebbero 'contaminato' la mia. 


come si può intuire dalla prima foto, ho viaggiato portandomi da Venezia una bottiglietta di tamari senza glutine della Lima Food. Per la carne appena scottata nel brodo ci sono varie salse, io ho optato - un po' perché è stata una scelta obbligata - per quella più basic, limone e tamari (sorprendentemente buona!). Il sapore più autenticamente giappo di tutta la cena è stato però quello del doubin-mushi - ho scordato l'immancabile foto ma se cliccate sul nome potete farvi un'idea di che si tratta - un delicatissimo brodo con funghi matsutake (in stagione in autunno) e gin'nan (bacche di ginko) servito in una piccola teiera di terracotta. Me ne hanno preparato una versione senza crostacei - visto che sono allergica pure a quelli - ed è stata un'esperienza, perché il brodo dashi che si usa come base era davvero eccezionale. 

Omi beef Morishima, Omihachiman, chiuso il mercoledì 
(siccome non è Tokyo, chiudono alle 21.30 e last order alle 20.30)
www.oumi-usi.co.jp

Noi abbiamo cenato al piano superiore, in una saletta privata da 6 (l'ultima foto in basso)


ed eccoci di ritorno da Chiyo! la mitica izakaya 'dietro l'angolo', dove P. può bere la birra più buona del mondo, la Suntory premium, e io posso godermi dell'ottimo sake accompagnato da ottimo cibo.


Chiyo è un'izakaya (osteria?) a gestione famigliare, mamma (la si vede in foto, cara!) e figlio. Dopo quattro anni ancora si ricordavano che sono allergica al glutine...quando si dice il 'servizio'.


次の夜は、友達の家のすぐ近くにある「ちよ」という居酒屋でディナーしました。
2010年近江八幡に行った時には初めて「ちよ」で外食して、私も彼もとても気に入りました。日本酒も美味しいし、料理も上手いし、ちよの御祖母さんもすごく親切です。4年経っても私のアレルギーのことちゃんと覚えていてくれて、びっくりしました!お気づかい有難う!
私が食べたのは。。。焼きさんまと塩胡椒焼き鳥とマッシュルームのレモンバター煮でした。
ご馳走さまでした。又今度!

sanma alla griglia con daikon grattugiato


 funghi misti saltati al burro e limone


 e gli immancabili yakitori al sale!


Chiyo non si può descrivere, si deve provare!
ちよ近江八幡駅南口駅前通り
0748-37-5539

Purtroppo non ha un sito e non ho trovato recensioni in giro per il web...ma non demordo!

07 January 2015

Pulizie di inizio anno! e mabo doufu

ciotola-gufo, acquistata da Kikuya a Kichijouji lo scorso novembre.

ma, siccome prima di imbarcarsi in una tale impresa - quella delle pulizie di inizio anno - è bene fare il pieno di energia, ecco una ricetta semplice, saporita, tutta vegetale e molto giapponese, ovvero la mia versione riveduta e corretta (e semplificata!) del mabo doufu (dove doufu sarebbe il tofu!). gluten-free e vegana al 100%.
大掃除の前に、エネルギーたっぷりのマーボー豆腐 (私のシンプルバージョン!!)


 gli ingredienti sono:
:: 1 confezione di silken tofu della Clearsping (senza glutine) da 250 gr
:: 250 gr di funghi pioppini (ma 350 sarebbe meglio, purtroppo al supermercato ho trovato solo una confezione piccola!)
:: 5 peperoni dolci (tipo friarelli ma più grandi)
:: zenzero fresco a piacere
:: uno spicchio d'aglio
:: salsa tamari senza glutine (circa 4 cucchiai da minestra)
:: un cucchiaino di fecola di patate sciolta in poca acqua
:: olio extra vergne di oliva
:: sake q.b.
:: sale un pizzico abbondante

:: facoltativo: un po' di brodo dashi (in questo caso, essendo il dashi a base di pesce, la ricetta non sarà più vegan!)

si procede così: pulite i funghi ed i peperoni, tagliate quest'ultimi a rondelle. in una padella scaldate qualche cucchiaio di olio evo, fateci dorare uno spicchio d'aglio e aggiungete i pioppini. salateli e fateli cuocere, coperti, per qualche minuto, poi sfumateli con un po' di sake. aggiungete quindi i peperoni, abbondante radice di zenzero tagliata sottile sottile, e bagnate con la salsa tamari (ed il brodo dashi, se lo volete utilizzare). fate stufare le verdure per circa 7-8 minuti a pentola coperta, in modo che rilascino tutti i loro succhi senza asciugarsi. nel frattempo, scolate il tofu e tagliatelo a cubotti, aggiungetelo alle verdure solo alla fine, giusto il tempo perché si scaldi per bene, quindi aggiungete anche la fecola di patate sciolta in poca acqua. la fecola farà addensare il liquido di cottura, formando una deliziosa cremina. servite con riso giapponese (o sopra del riso giapponese!)


questo riso è un po' speciale, perché me lo ha regalato la proprietaria dell'izakaya da Chiyo di Omihachiman: riso shinmai, del nuovo raccolto, infatti 'pika pika' (ovvero brilla!), i chicchi sono perfetti, uff! a volte vorrei essere un chicco di riso...in una risaia giapponese.
ご飯はピカピカ!近江八幡市に住んでいる友達が何時も行く「ちよ」という居酒屋の御祖母さんからもらった新米で炊いたご飯。上手い!


il tofu clearspring è l'unico garantito gluten-free in circolazione dalle mie parti (ovvero Venezia centro ;), molto buono e di sapore delicato, è comodissimo da tenere in dispensa perché, essendo in tetrapak, si conserva senza problemi (bè, finché non lo aprite, ovviamente!) ed è un ottimo secondo di emergenza, quando non ho nulla di pronto: lo condisco con un po' di tamari e katsuobushi (oppure zenzero grattugiato) ed il risultato giappo è garantito.


ではでは、大掃除!イタリアだと、大掃除の時期は春なんだけど、新年明けまして、やっぱり何かリノベーションしたくなりますよね。リビングの本棚から本や雑誌など全部出して、整理しちゃいました。と言うのは、雑誌は沢山捨てて(本当に沢山すぎた。。。)。ずっと前から何時も料理の雑誌とか、インテリアの雑誌とか色々買って捨てきれずに置いてきたから、本当に沢山あったよ。売れないと思うので、捨てるしかない。勿論、私の大好きな日本雑誌は捨てられないけど、イタリア出版社の雑誌の場合は、一回読みきったら捨ててもいい。内容はそんなに面白くない。 これから、日本雑誌だけ買うことにします!
ed eccoci alle grandi pulizie. per l'anno nuovo, ho evitato la mia solita lista di cose da fare/buoni propositi (nonostante io ami disperatamente le liste...) perché tanto non li rispetto mai. ma, approfittando di un turno di mattina seguito da un giorno di riposo, ho messo mano alla libreria del salotto, svuotandola di tutto il suo contenuto. così, mentre P. rinforzava lo schienale - ormai sfondato - della mia Bonde, io - respirando una quantità considerevole di polvere... - mi dedicavo a fare una cernita - di epiche proporzioni - di tutte le riviste, carte, biglietti di auguri, cataloghi di vario genere accumulati in questi anni (sigh), una bella montagna di carta che al momento staziona sul mio pianerottolo (non so come uscirò di casa, domattina...) divisa in tre grandi borse: mi riservo di darci un'altra occhiata, perché il pentimento incombe e potrei voler salvare qualcosa!



 dovrei scrivere 'in marzia's bookshelf' piuttosto!
l'angolo dedicato alla cucina giappa
日本料理の雑誌や本


 l'angolo dedicato al craft - sempre made in japan - e alla mia collezione di schedule book della Ghibli (Totoro, Kiki e Ponyo!)
手仕事の雑誌とジブリschedule book collection (トトロ、キキ and ぽにょ!)

i cataloghi che non si possono buttare!
Ikea catalogues collection...イケアだから、捨てられないよ


il risultato non è certo da 'copertina', ma almeno inizio l'anno senza pile di libri che crescono dappertutto (in particolare davanti allo schermo della tv!) e posso finalmente fare un nuovo ordine di riviste giappe su amazon.co.jp, senza sentirmi troppo in colpa!
una stanza alla volta, un cassetto alla volta.


01 January 2015

Happy New Year

per gli auguri ho fatto una fotina ad uno dei miei calendari gatti di Evelyne Nicod (ho scoperto con disappunto che non li stampano più! così quello per il 2015 l'ho acquistato a 0,99 centesimi sul Kindle Store, anche se un calendario nel tablet non è tra le cose più utili...)

terribly late for Christmas greetings but still reasonably ok for New Year's Greetings...
新年なけましておめでとうございます!
今年も宜しくお願いいたします。
素晴らしい2015年になりますようにお祈りします。


quella piccola piramide di luce che si scorge a malapena a lato della Basilica di San Marco, sarebbe l'albero di Natale allestito in piazzetta dei Leoncini - vedere foto qui sotto - non ci facciamo una splendida figura, ci tengo a dirlo. per il prossimo anno ci si potrebbe sforzare un po di più??
サンマルコ広場にあるクリスマスツリーは。。。小さくて信じられない。恥ずかしい。来年もう少し頑張って、大きなクリスマスツリーを作りましょう!


dopo la dieta prettamente carnivora a cui mi ero abituata durante le vacanze in Giappone, sto pian piano ritornando a dei regimi alimentari un po' più umani (nel senso di compassionevoli nei confronti delle creature viventi con cui dividiamo il pianeta e che, come noi, hanno diritto a non essere mangiate) il che mi fa sentire decisamente meglio, da tutti i punti di vista. 



riso genmai e tante verdure per accompagnare una strepitosa birra senza glutine che mi ha regalato Paolo, pare abbia vinto un premio come birra gluten-free migliore al mondo: si tratta della canadese Glutenberg

quando non ho voglia di impegnarmi troppo a preparare una quiche (in effetti, l'impasto per la base è un pochino una rottura, se il tempo a disposizione è poco o manca del tutto) faccio una quiche-non quiche, semplice! ovvero preparo un delizioso sformato utilizzando quello che altrimenti sarebbe il ripieno della quiche, rinforzando le dosi di verdura e uova.
in questo caso avevo della bieta scottata in acqua bollente il giorno prima, a cui ho aggiunto un battuto fatto con: tre uova e circa 80ml di crema di riso senza glutine (va bene sia per i dolci che per i salati) sale noce moscata e abbondante parmigiano grattugiato. il risultato è garantito (e veloce da preparare!), 30 minuti in forno a 180° circa.



tutto questo, più o meno, per dire auguri a tutti ma anche perché sono affezionata al mio blog che quest'anno compirà 10 anni e non volevo disertarlo proprio il primo giorno del nuovo anno!
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