18 December 2014

Japan Autumn 2014: una passeggiata a Omihachiman

'my' room at my friend's home in Omihachiman, impressive don't you think? una foto per darvi un'idea dei miei risvegli ad Omihachiman. e oltre il corridoio, un perfetto giardino giapponese
上の写真は近江八幡市の友達の家での「私の部屋」
Come prevedevo, in queste settimane ho sofferto un po' di depressione da rientro, mi sono impigrita, il che significa più o meno che, se non sono al lavoro, mi trovate sul divano di casa a fantasticare ad occhi aperti. Ma se alle fantasticherie non si fa seguire l'azione, non si va da nessuna parte! Ho, evidentemente, trascurato anche il blog, nonostante le molte cose da scrivere. Nel mezzo, giusto per la cronaca, c'è stato anche il proficiency di giapponese, risultati a metà febbraio.
oggi mi rimbocco le maniche e riprendo le fila del racconto, Japan autumn 2014. Ho deciso di seguire l'estro del momento, così da Shibuya saltiamo ad Omihachiman, una piccola città vicino al Lago Biwa - il lago più grande del Giappone – nella prefettura di Shiga.  
毎朝こんな感じ!美味しかったわよ!毎日御馳走様でした
Japanese style breakfast!
questa la colazione che ogni mattina ci faceva trovare la mia amica (ed in più riso, tè verde, caffè...) neppure in albergo ti riservano un trattamento simile!
 お客さんもう一人いたわよ
someone watching over me every night...anche se ormai dovrei essere abituata a questo mio vecchio amico, dormire nella stanza accanto ancora mi fa un po' impressione. ricordo che al mio primo soggiorno qui, nel 1997, l'avevo fatto spostare un un'altra zona, ma all'epoca dormivo sola ed ero una fifona!
 Se non fosse che ci abita una mia cara amica, non l'avrei mai scoperta. Ed invece, ogni volta che ci torno, mi sento a casa, e mi sento ancora di più in Giappone. Merito della mia premurosissima ospite (queste prime foto le ho scattate a casa sua!), ma certo anche dell' atmosfera d'altri tempi che si respira nel piccolo centro storico di Omihachiman, dove sono preservate le antiche dimore dei mercanti che trasferirono qui le proprie attività a partire dalla fine del sedicesimo secolo.
my friend's garden!


 今日具合が悪くて、先生に一日休ませてもらった。ブログの更新はソファで座ったまま出来るので、只今!
この前の更新は数年前友達に教えてあげた「東京一日ツアー」で、ちょっと平凡だったけど、これから近江八幡市へ!
今度の旅日記は年代順ではなくて、気まぐれで決めるから、ばらばらになるかもしれないけど、そうしないと。。。もっと時間がかかってしまう!
ではでは、近江八幡市。1997年初めて日本にきた時には、近江八幡市に住んでいる友達の所で二週間ぐらい泊まってもらって、やっぱり近江八幡はすごく気に入った。その時日帰りで京都の色々なお寺へ行って来たり彦根城も訪れたり忙しい二週間だった。今度三日間だけだったけど、毎回なんとなく昔の雰囲気を取り戻して、嬉しい。本当に近江八幡市まで行かずにはいられないみたい。。。

今度のヒットは、近江牛のしゃぶしゃぶ、 日牟禮八幡宮 (ご朱印は猪の足跡の形)、 八幡堀と古い街並みだった。古い街並ってネットで調べてみたら「近江八幡市八幡伝統的建造物群保存地区」 (おうみはちまんしはちまん でんとうてきけんぞうぶつぐんほぞんちく)ということだ。こんなに沢山漢字の連続は読めない。。。

続く。。。
Himure Hachimangu Shrine. Per darvi un'idea dell'atmosfera di questo tempio, che è costruito a ridosso di una bellissima foresta, ogni volta mi aspetto di veder spuntare Totoro da dietro un albero. Forse rimanendo abbastanza a lungo...
 Ma a parte la bellezza oggettiva del posto, a parte tutte le informazioni che si possono leggere su guide varie e siti internet, ci sono tutte quelle piccole cose che mi si attaccano addosso quando viaggio, stratificano nel tempo, cambiando e cambiandomi, diventano ricordi, abitudini e profumi e si risvegliano ogni volta che torno. Quest'anno, la mia terza volta ad Omihachiman: la prima nel '97, quasi due settimane - ma all'epoca ero in Giappone per tre mesi e potevo prendermela davvero comoda - e però quelle due settimane lontana da Tokyo sono state per me il primo assaggio di quel Giappone non 'metropolitano', più tradizionale – o meglio, più simile all'idea di Giappone tradizionale che probabilmente ci facciamo noi occidentali! - che avevo sognato per tanto tempo, anche se all'epoca, 23enne, ero matta per Shibuya ed il suo casino!
日牟禮八幡宮
Himure Hachimangu Shrine

Il canale che attraversa la 'città vecchia' con la splendida passeggiata ai due lati, nulla da invidiare alla Passeggiata del filosofo di Kyoto (ma molto più tranquilla!)
 上の写真は八幡堀


il negozietto-galleria di un'amica della mia ospite, dove sono in mostra ed in vendita piccoli oggetti ed opere di artigiani locali. 
 友達の友達のギャラリーで買った小さいお土産
piccoli souvenir handmade da Omihachiman.


八幡堀は哲学の道を歩くかのような気分だった。こちらの方が静だけどね。。。
Grazie alla mia ospite, ho scoperto e visitato moltissimi posti indimenticabili, ho imparato cose sulla cucina giapponese che nei libri non si trovano, ho scoperto – per poi dimenticarlo e riscoprirlo – il ricamo sashiko, ho assaggiato cose deliziose – come il doubin mushi adattato alle mie esigenze di celiaca/allergica ai crostacei – ho chiacchierato fino a tardi, bevendo vino veneto (!!!) nella sua cucina tutta giapponese, ho diviso la camera con un'armatura di Samurai – elettrizzante ma anche un pochino inquietante...Tutto questo forse per dire che il viaggio lo fanno più le persone dei posti, o meglio, che in fondo a respirare l'aria di una piccola città di campagna, nel cuore del Giappone, si diventa un po' del luogo, per simpatia o per osmosi non saprei, ma in questo caso è il risultato che importa.

to be continued...

03 December 2014

Japan Autumn 2014: un itinerario. Shibuya, Harajuku, Aoyama



non ho ancora deciso se organizzare il mio racconto di viaggio semplicemente seguendo le tappe in ordine cronologico o se andare ad estro, ispirata dal mood del momento – che, per la serata di oggi, equivale a 'cena in divano più una dose accettabile di vino di prugne'. Non ci sono solo le foto ed i ricordi da condividere, vorrei anche sistemare quel lungo elenco di localini che abbiamo esplorato, ma anche la mia personale lista di negozi imperdibili, con indirizzi e siti internet di riferimento, a mia memoria ma anche ad uso e consumo di chi si trovasse a transitare qui per caso.

Se mi dicessero 'ok, domani ti teletrasportiamo a Tokyo. Scegli cosa fare in un giorno perchè la sera sarai di nuovo sul tuo divano', bè...andrei nel panico! Però se si trattasse di consigliare ad altri cosa fare, credo che in questo caso potrei riuscire a mantenere una certa lucidità, perché tutto il mio bagaglio emotivo 'oh mio Dio, il mio amato Giappone' smetterebbe in un certo senso di pesare ed obnubilare la mia capacità di giudizio!

Così per stasera propongo un semplice itinerario nel cuore del cuore di Tokyo, che avevo scritto qualche tempo fa per una collega in cerca di qualche consiglio per una prima visita nella metropoli nipponica.


Harajuku ed Aoyama sono letteralmente il paradiso in terra per lo shopping giovane ma valgono la visita anche per gli ‘adulti’ perché la fauna umana in cui ci si imbatte è davvero…folkloristica!
Per lo shopping ci sono le vie di Omotesando (più che altro atelier di stilisti ma se volete comprare cose giappe c’è l’Oriental Bazar, carino anche se più turistico) e Takeshita-dori (era una delle mie mete preferite ai tempi dell'università, adoravo perdermi tra tutti i vari negozietti specializzati in accessori di vario tipo, calzettoni e gonne scozzesi ed ogni volta mi immaginavo vestita di tutto punto con la classica – e sexyyy – divisa scolastica delle ragazze giapponesi – a 40 anni ancora la devo comprare ma giuro, prima o poi lo faccio!). Proprio lungo Takeshitadori, per un po’ di shopping economico ma divertente, c’è Daiso, un negozio di quelli ‘tutto a 100 yen' (ci si trova di tutto, dalle gomme da cancellare a forma di bento alle decorazioni natalizie, ma anche articoli casalinghi, cancelleria e tutto quello che potete immaginare), consigliato solo a chi non si lascia spaventare dal 'troppo di tutto'.



Dalla zona si raggiunge facilmente Meiji Jingu, un santuario shintoista immerso nel verde della sua foresta di 100 mila alberi. Bè, per me il santuario shintoista per antonomasia, non manco mai di fargli visita - ad ogni viaggiatore i suoi luoghi del cuore, i suoi personali riti. Sulla strada per il santuario (vi consiglio di guardare bene tra gli alberi ai lati della strada, i ragni giapponesi sono impressionanti, per numero e dimensione!) c'è un bel negozio di souvenir – ma questa parola non rende giustizia al genere di articoli che vi troverete – molto tradizionali e di qualità: certo, non mancano i magneti da frigorifero, ma ci sono molti articoli mangerecci, oltre che ceramiche, incensi, giochi tradizionali per bambini, furoshiki, e fazzoletti e borsette con tessuti tradizionali, tè e molte altre classiche 'giapponeserie' (veramente giapponesi, però!)



In zona, siccome non vogliamo solo parlare di spese ma facciamo anche gli acculturati, c’è un museo molto bello di stampe Ukiyo-e, Ota Memorial Museum (chiuso il lunedì), che vi consiglio al posto della visita al mastodontico Tokyo National Museum (bellissimo, per carità, ma solo se volete davvero ripercorrere l’arte giappa dalla preistoria ad oggi!). Purtroppo questa volta l'ho trovato chiuso, per cui l'unico museo che avevo sulla mia lista, l'ho dovuto saltare! Ma sicuramente ci ho bevuto su qualcosa.


Shibuya. Shibuya è un allegro caos che ormai mi lascia terribilmente frastornata, ma ai tempi dell'università mi attirava tipo lampione con le falene, con i suoi megagalattici depaato (department stores): Marui Depaato, Seibu, 109 Building e Tokyu Hands (il paradiso delle carabattole di ogni tipo, vale la visita!). Ovviamente col tempo se ne sono aggiunti molti altri! Se devo pensare alla città della luce, al neon, penso a Shibuya. Shibuya di notte mi riporta ad Akira di Otomo Katsuhiro, anche se molto meno 'dark' e post apocalittica. Ma l'immagine che sopra ogni altra me la restituisce, sempre e con nostalgia, è quella della statua del cane Hachiko, piccola ma immensa, che se la guardo da dietro mi fa ancora più struggimento.


Vi interessa qualche informazione in più, 'di prima mano'?
ecco i siti!
www.orientalbazaar.co.jp
www.takeshita-street.com
www.meijijingu.co.jp
www.ukiyoe-ota-muse.jp

Un'ottima guida ai ristoranti ed ai locali di Tokyo - e non solo - la trovate qui:
http://www.bento.com/

Se avete già una guida di Tokyo e/o del Giappone, il mio personale consiglio è di procurarvi anche un atlante stradale della città, io mi trovo super-bene con il Tokyo City Atlas: A Bilingual Guide della Kodansha International, in vendita anche su Amazon.it.

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