30 January 2014

un mese così



ora che è arrivato il mio calendario del gatto Kabamaru, l'anno 2014 può ufficialmente cominciare. per la verità, gennaio è stato...pesante. soprattutto triste. ma anche apatico. piovosissimo. ingolfato per via del lavoro. pieno di magoni di varia origine. di ricordi di quando ero piccola. di quando, della mia famiglia, c'eravamo tutti. ho smesso di fare tutto quello che faccio di solito, più o meno. cucinare, studiare, 'creare', immergermi nelle mie riviste e sognare una cucina enorme, un terrazzo ed una stanza con i tatami. ho sospeso gli aggiornamenti sul blog.
sgusciare fuori da sotto il piumone, la mattina, un'impresa da Titani. la sveglia puntata alle 6.30, giorno dopo giorno, 'Coraggio...'. almeno l'altro ieri ho cambiato il testo in 'sono più forte di tutte le mie ansie!' (ed ho aumentato la dose di ansiolitico). ma dai che scherzo! ahah... 


questi sono dei meravigliosi articoli di cartoleria a tema gatto che mi ha mandato il mio amico Tomo. dai, che se tutto va bene, ad aprile ci vediamo! mi sembra quasi di vaneggiare. parlo da sola. parlo con i gatti.


 e questa è Villa Barbaro a Maser, dove, per una vita, ha lavorato il mio nonno. Forti fidenti e intrepidi


 Il tempietto del Palladio in cui si sono sposati i miei genitori. l'ho detto che è il mese dei ricordi.


e questa la meravigliosa vista che si gode dalla cucina di mia zia. quello che forse mi manca di più, una grande vetrata che si apre su una terrazza (basterebbe un balcone), o anche, semplicemente, una di quelle finestre rettangolari perfette, bianche candide, con lo spazio per tanti vasi di piantine aromatiche e di qua il lavello e spignattare per ore guardando fuori. e fuori magari boschi. o la campagna. o il Giappone (del Giappone va bene qualsiasi posto, anche di fronte ad una discarica abusiva).

e invece, qui, cominciano le acque alte





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